venerdì 13 novembre 2015

Verona, l'isola felice (che non c'è)

Una disoccupazione più bassa non solo della media veneta, ma anche  di quella statunitense, o tedesca. Un ulteriore crescita di posti di lavoro, nell'ultimo trimestre, dell'1,18 per cento con una previsione di un ulteriore, simile aumento nel quarto. Questo favorito dalla dimensione medio-grande delle imprese, dalla più massiccia presenza di multinazionali in Italia dopo Milano, e dal fatto che otto imprenditori su dieci, quando fanno utili, li reinvestono nelle loro aziende. Il ministro del Lavoro Poletti ha parlato di "un esempio per tutto il Paese".



Questa isola felice, nel contesto ancora turbolento dei primi timidi accenni di ripresa dopo sette anni di crisi nera, è Verona. Almeno, questa è la fotografia della città e della sua provincia scattata da Confindustria, in occasione dell'assemblea di lunedì scorso al PalaSport. Il Corriere della Sera ha parlato di una "piccola America del lavoro", soprattutto in confronto a quello che accade nel resto d'Italia.

Come chi abita a Verona sa bene, la situazione non è così rosea come la si dipinge. Lo stesso presidente degli industriali, Giulio Pedrollo, ha parlato di una città a due velocità, dove l'economia corre ma le grandi opere, le infrastrutture e i progetti restano al palo, in una preoccupante situazione di immobilismo. Basta pensare all'eterna vicenda del traforo delle Torricelle, all'Arsenale, per non parlare di insediamenti commerciali come Ikea.

Ecco che l'analisi di Pedrollo è stata letta da più parti come un fendente diretto a Flavio Tosi, che in Comune sta passando tempi molto difficili, con una maggioranza sempre più sottile. "Ognuno fa quel che può con le risorse e i poteri che ha, sarebbe come se io dessi la colpa agli industriali della crisi", si è giustificato il sindaco. Eppure, i fatti di questi giorni sembrano dare ragione agli industriali. La delibera che dovrebbe portare un Esselunga di fronte alla fiera è ancora impantanata a Palazzo Barbieri, senza che se ne veda una via d'uscita.

(Dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige) 

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