Se la vedete
dall’alto, su una mappa di Verona, appare come un grande triangolo tra l’Autostrada
A 4, la Zai e il Quadrante Europa. Viene comunemente chiamata la Marangona ed è
di proprietà del Consorzio Zai, l’ente pubblico chiamato a governare lo
sviluppo di Verona Sud, che per altro deve ancora completare gli espropri.
Ebbene, questo grande triangolo oggi interamente
ricoperto di campi agricoli, è ormai diventato l’area buona per tutte le
occasioni. I progetti, più o meno grandi, che investono la città vengono spesso
pensati da qualche altra parte ma poi finiscono invariabilmente lì.
Ci sono
almeno tre indizi a fare la prova. Il primo: lo stadio dell’Hellas. Un progetto
della vecchia proprietà, di Giovanni Martinelli: dopo aver vagliato varie
location – dalla Spianà, a San Massimo nell’area del seminario – ecco spuntare
la Marangona. Dello stadio non si è più saputo nulla, così ecco che il grande
triangolo diventa appetibile per altri insediamenti. E qui spunta il secondo caso: Ikea. Inizialmente, la
multinazionale svedese puntava all’ex area Biasi, oltre l’autostrada, ma la
trattativa si è arenata per gli ingenti costi di bonifica e così è ritornata d’attualità la Marangona.
Ma si
rischia un certo affollamento se è vero che proprio qui – ed ecco il terzo caso
– pensa di traslocare anche il famigerato cimitero verticale, il grattacielo
funerario inizialmente previsto alla Mattarana, a Verona Est. Insomma, nel
mondo delle costruzioni veronesi, non si può davvero dire – come in quella
canzone di Renato Zero – il Triangolo No, non l’avevo considerato.
(dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige)
(dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige)