giovedì 21 febbraio 2013

Il nuovo partito di Tosi

Ci sono alcuni elementi irrituali e paradossali nel lancio, mercoledì sera in fiera a Verona, del nuovo soggetto politico targato Flavio Tosi. Al di là dei modelli di riferimento (nuova democrazia cristiana o modello Csu bavarese che dir si voglia), a colpire è prima di tutto la tempistica (e su questo non ha tutti i torti Giancarlo Galan).
A poche ore dal voto delle politiche, dove la Lega Nord è alleata al Pdl di Berlusconi, si butta nell'agone un nuovo "partito" che, se dobbiamo rapportarci a quanto è successo a Verona, mira ad allearsi con il Carroccio da una posizione di forza (la lista Tosi ha preso tre volte i voti della Lega) e, soprattutto, a spolpare lo stesso Pdl (sempre a Verona, alle ultime elezioni, ha preso un misero 5 per cento). Se a questo si aggiunge che, per dare forza a questo progetto, l'invito è quello di votare Lega domenica e lunedì (e quindi, per proprietà transitiva, a portare acqua a Berlusconi), c'è da farsi venire il mal di testa. Quanto al mal di pancia, in questo momento, è tutto dei leghisti: Maroni gli aveva promesso un partito "egemone" del Nord, mentre ora si trovano costretti in un matrimonio d'interesse con il Cavaliere e, da martedì, ad abbracciare un'idea neo-democristiana di partito dove, prevedibilmente, saranno minoranza. 
L'idea che il "modello Verona" possa funzionare anche su base regionale e nazionale è, innanzitutto, un'ipoteca sulle elezioni del 2015 e chissà cosa ne pensa Luca Zaia che col Pdl dice di governare benissimo. E' poi davvero difficile non vedere la nuova "cosa" leghista senza pensare ad un Tosi candidato governatore (anche se i tosiani lo sognano addirittura candidato premier, in una sfida con Matteo Renzi). 
Di certo, l'assunto di fondo di questa nuova scommessa politica di Tosi è che Berlusconi sia politicamente morto, il che è tutto da vedere. E' invece nella base leghista si sente grande disaffezione e si teme un risultato modesto (che diventerebbe disastroso se Maroni perdesse in Lombardia).  A partire da martedì, ne vedremo delle belle.