venerdì 6 novembre 2015

Esselunga e il grande supermercato della politica

Flavio Tosi può cadere su un supermercato?  È la domanda che si sono fatti gli osservatori dopo quanto accaduto giovedì sera in Comune. Il consiglio comunale avrebbe dovuto votare la delibera che permette l’insediamento di Esselunga nell’area di fronte alla Fiera, un’operazione che porterebbe nelle casse del Comune la ragguardevole cifra di oltre 23 milioni di euro.

Ma la delibera in aula non è mai arrivata. Perché nella commissione che avrebbe dovuto licenziarla, è successo il finimondo. Il presidente, Ciro Maschio di Fratelli d’Italia, si è dimesso passando in minoranza. A suo avviso, il sindaco dopo le elezioni regionali non ha dato segnali di discontinuità sulle nomine e politicamente si è spostato troppo a sinistra, flirtando con Renzi. 



E ora che succede? Secondo Tosi non cambia nulla. Se la commissione è ingovernabile e non ci sono più i numeri, ci penserà la conferenza dei capigruppo a mandare in aula la delibera e, la prossima settimana, verrà approvata, come era stata regolarmente approvata in prima lettura, la scorsa estate, pur tra i mal di pancia di diversi consiglieri. In ogni caso, l'iter sarà concluso solo una volta che arriverà il parere positivo della Regione Veneto, che aveva bocciato la pratica in prima istanza.

C'è chi ne ha fatto una battaglia di merito: un supermercato in quella zona non s'ha da fare perché ce ne sono già troppi a Verona e perché ruberebbe posti auto alla Fiera. Ma la verità è che  la delibera Esselunga è diventata l'ultima trincea con cui gli oppositori cercano di dare la spallata decisiva a Tosi. C'è anche un altro fronte quello del cimitero verticale, da cui il Comune spera di incassare 11 milioni: l'ultima idea è di farlo alla Genovesa, dopo che sono tramontate le ipotesi San Michele e Marangona. In totale, fanno circa 35 milioni di euro: una somma enorme, su cui Tosi si gioca l'ultimo anno abbondante di mandato, tanto più che il suo cavallo di battaglia - il traforo delle Torricelle - è lontano come non mai.

E in quel grande supermercato che è la politica, non c'è nulla di peggio che presentarsi alla cassa con il portafogli vuoto.

(Dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige) 

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