martedì 2 ottobre 2012

Un quartiere, una città, un Paese in confusione


Ho fatto un sogno. Andiamo a votare e nessuno vince le elezioni. Forti dell'esperienza del governo Monti, Pd Pdl e Udc ci riprovano, si mettono insieme ed esprimono un candidato. Nonostante la pensino diversamente su quasi tutto riescono pure a fare un programma comune! Però, c'è un problema: anche con questa grande (e bizzarra) coalizione non hanno la maggioranza. Dall'altra parte ci sono i leghisti. Maroni lo ha appena detto agli stati generali del Lingotto: “Saremo il partito egemone del Nord”. Gli piace il cosiddetto “modello Verona”: Carroccio più liste civiche di fuoriusciti vari: che bella idea! Ma nemmeno loro la maggioranza ce l'hanno e in democrazia questo non è proprio un dettaglio, nemmeno nel mio sogno sempre più confuso e contraddittorio. Resta il Movimento Cinque Stelle, che ha preso un bel po' di voti ma non certo sufficienti a far da solo. Solo che i grillini, per contratto, non si alleano con nessuno perché i partiti “sono morti” (e nemmeno io mi sento molto bene). Però – dicono i suddetti grillini agli altri, a quelli dei partiti, per capirci – se ci votate, facciamo noi i presidenti di garanzia. Un vero e proprio coniglio dal cilindro! Ma neanche nel mio sogno, dove nulla pare più avere una logica, una simile fantasia si realizza. Così si mettono al lavoro le segreterie dei partiti: riunioni fiume, vertici, diplomazie parallele. Ma non succede nulla, forse anche perché nel mio sogno nessuno risponde più a nessuno, se non a se stesso. A tre mesi dal voto, non resta che alzare bandiera bianca e tornare alle urne.
P.s. Nella settima circoscrizione di Verona, che comprende i quartieri di San Michele Extra e San Pancrazio, si sono fronteggiati per tre mesi Pd-Udc-Pdl contro Lega-Lista Tosi, mentre i grillini erano neutrali come la Svizzera, senza mai riuscire a eleggere un presidente. Lunedì sera l'ultimo consiglio utile, ora si torna a votare. Non è un sogno.  

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