Ho fatto un sogno. Andiamo a votare e
nessuno vince le elezioni. Forti dell'esperienza del governo Monti,
Pd Pdl e Udc ci riprovano, si mettono insieme ed esprimono un
candidato. Nonostante la pensino diversamente su quasi tutto riescono
pure a fare un programma comune! Però, c'è un problema: anche con
questa grande (e bizzarra) coalizione non hanno la maggioranza.
Dall'altra parte ci sono i leghisti. Maroni lo ha appena detto agli
stati generali del Lingotto: “Saremo il partito egemone del Nord”.
Gli piace il cosiddetto “modello Verona”: Carroccio più liste
civiche di fuoriusciti vari: che bella idea! Ma nemmeno loro la
maggioranza ce l'hanno e in democrazia questo non è proprio un
dettaglio, nemmeno nel mio sogno sempre più confuso e
contraddittorio. Resta il Movimento Cinque Stelle, che ha preso un
bel po' di voti ma non certo sufficienti a far da solo. Solo che i
grillini, per contratto, non si alleano con nessuno perché i partiti
“sono morti” (e nemmeno io mi sento molto bene). Però – dicono
i suddetti grillini agli altri, a quelli dei partiti, per capirci –
se ci votate, facciamo noi i presidenti di garanzia. Un vero e
proprio coniglio dal cilindro! Ma neanche nel mio sogno, dove nulla
pare più avere una logica, una simile fantasia si realizza. Così si
mettono al lavoro le segreterie dei partiti: riunioni fiume, vertici,
diplomazie parallele. Ma non succede nulla, forse anche perché nel mio sogno
nessuno risponde più a nessuno, se non a se stesso. A tre mesi dal voto, non resta che alzare bandiera bianca e
tornare alle urne.
P.s. Nella settima circoscrizione di
Verona, che comprende i quartieri di San Michele Extra e San
Pancrazio, si sono fronteggiati per tre mesi Pd-Udc-Pdl contro
Lega-Lista Tosi, mentre i grillini erano neutrali come la Svizzera, senza mai riuscire a eleggere un presidente.
Lunedì sera l'ultimo consiglio utile, ora si torna a votare. Non è
un sogno.
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