martedì 16 ottobre 2012

Torna la Verona nera e violenta

Una Verona nera, violenta, razzista, invariabilmente legata al tifo dell'Hellas. Basta poco per riesumare lo stereotipo con cui questa città viene spesso sommariamente etichettata. L'arresto di quattro giovani di provate simpatie di estrema destra, nonché frequentatori della curva sud, per il pestaggio di un coetaneo su una spiaggia a Bardolino, diventa così l'ennesimo episodio che ci mette di fronte allo specchio deformante: e il profluvio di commenti alla notizia, sul sito de L'Arena, dimostra quanto siamo noi stessi toccati per primi, nel profondo, dall'immagine che ci è stata cucita addosso (in attesa di leggere se e come la notizia verrà ripresa su Repubblica o sul Fatto).
Ovviamente il tema di fondo, al di là dello specifico fatto di cronaca che ha più di un particolare inquietante, a partire dalla recidività di alcuni degli arrestati, è una e una sola: quanto c'è di vero in questa immagine di Verona? Non è davvero il caso di andare troppo lontano, né di fare paragoni con dolorose tragedie passate  (e penso ovviamente all'uccisione di Nicola Tommasoli) perché ogni fatto di cronaca fa storia a sé. Ma non bisogna nemmeno girare troppo attorno al problema, che ci porta dritti allo stadio Bentegodi.
Lo stadio è stato il luogo che un manipolo di persone violente e ignoranti ha eletto come palcoscenico per affermare la propria identità. Sono tifosi dell'Hellas? Certo, si definiscono come tali. Ma è come dire che gli uomini sono tutti uguali perché camminano in posizione eretta e hanno il pollice opponibile. La verità è che per queste minoranza di persone il tifo è un accessorio, un paravento, un ombrello, dietro cui portare avanti un'agenda diversa.
Per questo, secondo me, è importante che i tifosi dell'Hellas, quelli veri, si riappropino dello stadio. E' importante che là non ci sia spazio per la politica, non importa quanto estrema. E' importante poi che siano quasi spariti i cori razzisti, come avevo scritto qui, che per altro continuano ad essere di casa in altri stadi italiani (e il Padova ha appena preso una multa da 6mila euro per questo). Perché nessuna legge, tornello o tessera del tifoso potrà impedire che certa gente frequenti lo stadio. Ma basterebbe che certa gente, allo stadio, non si sentisse più a casa propria.

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