lunedì 26 novembre 2012

Primarie a Verona, il falso problema degli infiltrati

In Veneto ha vinto Bersani  su Renzi: 41,18 per cento contro 36,45  per cento. A Verona situazione uguale e inversa: Renzi avanti con il 41,39 mentre Bersani si ferma al 39,87. Il sindaco di Firenze ha sfondato in provincia, specialmente nei comuni della Bassa (come Cerea) e a San Giovanni Lupatoto (terra del suo "pupillo" Federico Vantini, sindaco del paese). Bersani, invece, tiene bene nel comune capoluogo. Vista la grande affluenza, comunque diecimila persone in meno rispetto alle primarie del 2005, tutti dicono di aver vinto: vedremo al ballottaggio.
Due riflessioni al volo, però, sono d'obbligo. Primo: sento che ci sono lamentele in giro, specialmente da rappresentanti di seggio bersaniani, che puntano il dito contro gli "infiltrati": insomma, gente del centrodestra e della Lega che, per "spaccare il Pd", è andata ai seggi a votare Renzi. Come se il voto e l'appartenenza politica fosse qualcosa che è impresso nel dna delle persone, e non si potesse cambiare. A me, invece, pare normale (dico di più: salutare) che elettori portati a votare a destra - vedendo la desolazione tragicomica nel loro campo - siano portati a valutare offerte politiche differenti. Se è vero quanto ha scritto Galli Della Loggia domenica sul Corriere, l'Italia è un paese dove la cultura di "destra" è maggioritaria: ergo, se la sinistra vuole vincere le elezioni, deve presentare un'offerta politica che ne tenga conto. I casi sono due: o vince Renzi - le primarie e poi le elezioni, con i  voti del centrodestra, o vince Bersani e dovrà poi governare con i voti del centrodestra (ovvero Casini). Il resto sono chiacchiere.
Secondo: a Verona (come nel resto d'Italia) i pezzi grossi del Pd sono per la stragrande maggioranza bersaniani. Il minimo che si possa dire è che il voto di domenica segnala una distonia tra organismi dirigenti e elettori. Certo, queste sono primarie per la premiership e non un congresso di partito. Ma se il Pd vuole contare qualcosa a Verona, dove ha percentuali residuali e di fatto conta poco o nulla, non può certo fingere che non sia successo nulla.

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