venerdì 20 marzo 2015

Zaia e Tosi: chi paga per la campagna elettorale?

Campagna elettorale, quanto mi costi. Archiviato lo psicodramma in casa Lega risoltosi con la cacciata di Flavio Tosi, la prima vera polemica, in vista delle regionali, riguarda i mezzi per finanziare la propaganda dei candidati. A lanciare il sasso è stato Luca Zaia, il governatore uscente. Partendo con il proprio tour elettorale, in compagnia del segretario della Lega Matteo Salvini, Zaia ha detto che la sua sarà una campagna low-cost, interamente autofinanziata, senza contributi da privati. Questo per una questione di trasparenza: il governatore non intende accettare  soldi da nessuno, per non essere in nessun modo ricattabile. E ha inviato i suoi principali sfidanti, ovvero Alessandra Moretti del Pd e Tosi, a rivelare i nomi dei rispettivi finanziatori.

Più volte il sindaco di Verona è stato invitato dall’opposizione a rendere pubblici gli elenchi di chi ha fatto donazioni alle sue campagne elettorali o alla sua fondazione politica. Lui ha risposto che la privacy va tutelata ma, per dissipare ogni sospetto, ha portato tutti i documenti in procura a disposizione dei magistrati per tutte le verifiche del caso. Ma – dopo la sfida di Zaia – Tosi ha risposto per le rime. Fino a qualche giorno fa era ancora segretario della Lega Nord del Veneto. E ha rivelato che in totale, il partito ha stabilito di stanziare ben 700mila euro a favore della campagna elettorale di Zaia. Tutti soldi che vengono dal finanziamento pubblico dei partiti e sono, quindi, soldi pubblici. "Noi invece – ha detto Tosi – faremo campagna solo grazie ai contributi privati che i cittadini liberamente vorranno darci". 


Oltre alla questione dei soldi, Tosi ha iniziato anche a prendere le misure a  Zaia su altri fronti: lo ha attaccato sull’ospedale di Padova, sulle trivellazioni in Adriatico, sull’autostrada del mare. E siamo solo agli inizi di una corsa elettorale che si annuncia molto, molto vivace. 

(dalla rubrica "Il fatto della settimana" di Radio Adige) 

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