venerdì 7 dicembre 2012

L'eredità di Re Lele

Ieri pomeriggio, al funerale dell'ex vicesindaco e assessore Roberto Uboldi, ho incontrato per la prima volta di persona Gabriele Sboarina. Sapendo che da quando ha lasciato la politica oltre vent'anni fa il fu "Re Lele" si è chiuso in un religioso silenzio, ho provato a stuzzicarlo perché mi raccontasse qualcosa di succoso:  un aneddoto tranchant della Prima Repubblica, o un particolare sconosciuto del suo decennio come guida indiscussa della città, magari un commento sul suo successore di oggi, a Palazzo Barbieri. Sapevo di trovarmi di fronte un muro, così ho provato a scalpellarlo facendo leva sull'amor proprio. "Perché non scrive un libro di memorie?", gli ho chiesto. La sua risposta, lo ammetto, mi ha spiazzato: "Un libro? E perché? Non c'è nulla di quanto ho fatto che valga la pena di essere ricordato".
Mi sono immaginato, tra vent'anni, a fare la stessa domanda a chi c'è oggi: quale sarebbe la risposta? 

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