Per le
elezioni regionali in Veneto, sembrava tutto già scritto: Luca Zaia contro
Alessandra Moretti, con il governatore uscente in vantaggio sulla sfidante del
Pd. Ma tutto già scritto non è, perché
negli ultimi giorni è comparsa una variabile impazzita, che risponde al nome niente
meno che di Flavio Tosi.
Il sindaco
di Verona ha detto di essere stanco di fare passi indietro, come quello di 5
anni fa quando lasciò il campo libero a Zaia. Lo ha detto dopo che Matteo
Salvini, il segretario della Lega Nord, ha siglato un nuovo accordo con Forza
Italia e Berlusconi e, soprattutto, ha annunciato di voler cambiare le regole
per candidature e alleanze. Anche per le elezioni in Veneto, si dovrà decidere
a Milano.
Tosi, che è
anche segretario della Lega veneta, ha capito subito di essere il destinatario
della modifica. Lui, che vorrebbe sbarazzarsi di Forza Italia per mettere in
campo una sua lista personale, verrebbe messo ai margini, isolato, senza più potere
in consiglio regionale. Che è esattamente quello che vuole Zaia, dopo un
mandato in cui è stato costretto a trattare ogni provvedimento con i fedelissimi
di Tosi.
Salvini ha
spiegato che farà da mediatore tra Tosi e Zaia, che un accordo è ancora
possibile. Ma il sindaco di Verona, se non otterrà tutto quello che chiede, sembra
ormai deciso a far da solo. Ovvero, a candidarsi lui stesso – in prima persona –
a governatore contro Zaia, con una serie di liste civiche. Un sondaggio darebbe
già adesso la lista Tosi al 12 per cento, ben più di Forza Italia. E se in
Regione passasse la modifica alla legge elettorale che istituisce il
ballottaggio, Tosi potrebbe giocarsela davvero.
Ma Tosi strapperà
davvero? Lascerà una volta per tutte la Lega? Chi lo conosce, dice che non l’ha
mai sentito così convinto. Forse perché sa che, dopo otto anni come sindaco di
Verona, questa è la sua ultima chance di darsi un futuro all’altezza delle sue
aspettative.
(dalla rubrica "Il Fatto della Settimana" su Radio Adige)
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