martedì 18 settembre 2012

Quanto è bella (e inadeguata) Verona vista dalla bici


Ho sempre pensato che la bici elettrica fosse un aggeggio per anziani incapaci di deambulare. Poi sono stato domenica all'Eica, la fiera della bicicletta a Verona, e mi sono ricreduto. Me ne hanno fatta provare una nuova fiammante, con cui mi sono girato la città in lungo e in largo, su e giù dalle Torricelle dove mai sarei andato con la sola spinta delle mie gambe. Bellissimo, e bellissima Verona vista dal sellino di una bici.
Però pericolosa. Fortunatamente la ciclabile di corso Porta Nuova era transennata, ma come sa ogni ciclista urbano veronese, per una buona parte scorre sul marciapiede che, giustamente, con una bella giornata di sole era strapieno di gente. Sulla strada, un fiume di macchine, alla faccia della domenica ecologica. Ne chiedo conto a una vigilessa, questa allarga le braccia: “Abbiamo avuto l'ordine di far scorrere il traffico, dovrebbero esserci i miei colleghi ai varchi”.
Così quella che doveva essere una giornata che consacrava Verona capitale della bici è stata un'occasione persa. Verona ha rivelato ancora una volta la sua vera natura: quella di capitale delle auto. Ma non do (del tutto) la colpa ai tradizionalmente indisciplinati automobilisti veronesi. Secondo me, semplicemente, la maggior parte non sapeva del blocco. Il Comune d'altra parte ha fatto pochissimo per farlo sapere in giro. In compenso, tutti davanti alle telecamere per la cattura di un (1) ladro di biciclette.
Non so se sia un problema culturale, se chi ci governa non ha ancora capito che andare in bici non è solo un'attività sportiva, ma è soprattutto un'alternativa di mobilità (interessante spunto da leggere qua). La bici elettrica, e faccio mea culpa per essermene reso conto solo adesso, in città può sostituire quasi completamente l'auto. Meno male che quella che mi hanno fatto provare – per altro costruita da un'azienda veronese – sono riuscito a riportarla integra in fiera, grazie anche ai tanti volontari della protezione civile che assistevano lungo il percorso. Costava 1.300 euro, se qualcuno mi veniva addosso non ero neanche assicurato.




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