All'inizio molti hanno pensato fosse una bufala.
Poi, però, in una conferenza stampa alla Camera Flavio Tosi
conferma: "Me l'hanno chiesto, ci sto pensando".
Stiamo parlando dell’annuncio di una possibile candidatura alle
elezioni comunali di Roma del sindaco di Verona. Un annuncio accolto con
incredulità dai suoi fedeli, ironia e scherno dai suoi detrattori e sul web.
Ma che ci va a fare Tosi a Roma?
E’ una domanda cui non è semplice rispondere. Lui, ha detto che
sono stati alcuni cittadini romani a chiederglielo, anche fermandolo per strada,
e visto che lui il sindaco ha dimostrato di saperlo fare, potrebbe mettere la
sua esperienza al servizio della Capitale che, come noto, ha più di un problema
da risolvere.
Ha detto pure – magari scherzando – che dopo nove anni i veronesi
forse sono stufi di lui. Che quello che doveva fare a Verona, dove manca un
anno alla conclusione del secondo mandato, l’aveva fatto.
Ma non era stato proprio Tosi a dire quanto gli piacerebbe fare un terzo mandato a Verona, per vedere completare le tante opere per ora solo sulla carta? Detto così, pare quasi l’ammissione che la possibilità di modificare la legge di elezione dei sindaci, che Tosi ha chiesto direttamente a Renzi, sia definitivamente tramontata.
Ma non era stato proprio Tosi a dire quanto gli piacerebbe fare un terzo mandato a Verona, per vedere completare le tante opere per ora solo sulla carta? Detto così, pare quasi l’ammissione che la possibilità di modificare la legge di elezione dei sindaci, che Tosi ha chiesto direttamente a Renzi, sia definitivamente tramontata.
Allo stesso tempo è chiaro che, in un contesto come quello di Roma
– dove il centrodestra si sta autodistruggendo – Tosi può sperare di far
guadagnare un po’ di visibilità a se stesso e al suo progetto di creare un “quarto
polo”, un centro-centrodestra moderato alternativo al progetto lepenista di
Salvini, ai Cinque Stelle a al Pd.
In qualche modo, le candidature a Roma del centrodestra paiono
quasi quelle primarie che Tosi per primo ha chiesto e mai ha ottenuto.
La scommessa, ovviamente, è spregiudicata. E bisognerà vedere
quale sarà la reazione delle truppe di Tosi, che devono garantire la
maggioranza per un altro anno in un consiglio comunale con numeri piuttosto
striminziti.
Tosi probabilmente aveva immaginato in modo molto diverso il suo futuro politico. Avrebbe voluto fare il governatore del Veneto, già nel 2010, ma la poltrona gli fu scippata da Zaia. Proprio le regionali, cinque anni dopo, sono state all'origine della rottura con la Lega. Esaurita l'esperienza a Verona, sfumata quella a Venezia, non rimane che Roma. In un modo o nell'altro.
(dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige)
Tosi probabilmente aveva immaginato in modo molto diverso il suo futuro politico. Avrebbe voluto fare il governatore del Veneto, già nel 2010, ma la poltrona gli fu scippata da Zaia. Proprio le regionali, cinque anni dopo, sono state all'origine della rottura con la Lega. Esaurita l'esperienza a Verona, sfumata quella a Venezia, non rimane che Roma. In un modo o nell'altro.
(dalla rubrica Il fatto della Settimana su Radio Adige)
Nessun commento:
Posta un commento