mercoledì 12 giugno 2013

Il festival del centenario, un'occasione perduta

Non è ancora cominciato, e questo post può essere ingeneroso - lo riconosco - ma il festival lirico del Centenario mi pare già inquadrabile come la classica occasione perduta.
Quando ero giovane, ovvero nel secolo scorso, ho lavorato in Arena, per cinque anni a strappare biglietti. Potevo vedermi gratis l'opera ogni sera e, ciò nonostante, non mi sono mai appassionato al genere. So di essere parte di una larghissima maggioranza che del "bel canto" non gliene frega nulla.
Ecco, è proprio per gente come me che un festival come quello di quest'anno avrebbe dovuto  rivolgersi.
Certo, non mi puoi proporre il solito menù riveduto e corretto spacciandomelo per grande evento. Non ho visto il Galà della Lirica (l'ha visto Aldo Grasso: non gli è piaciuto) ma - da quel che ho letto - non mi è sembrato molto diverso da quello degli anni scorsi: Antonella Clerici, qualche nome aria famosa cantata da qualche cantante famoso...
Al di là di questo, al di là delle nuove produzioni (sarà una grande Aida, pare), al di là dei grandi nomi, la verità è che a Verona tutto va avanti come se nulla fosse. Sarà colpa dei veronesi, poco sensibili, ma se Maometto non va alla montagna, dovrebbe essere il contrario.
Non sarebbero serviti più soldi, solo più idee.
I giovani cantanti in erba di tutto il mondo sarebbero potuti venire a Verona a cantare nelle piazze (in cambio il Comune poteva mettere a disposizione un'area per campeggiare, che mica si possono permettere una camera a 300 euro a notte). Si poteva organizzare una sorta di "fuori-salone" promuovendo la contaminazione della lirica con altre forme musicali (rock, jazz). Si poteva organizzare una notte bianca a tema, magari in occasione della prima all'Arena. Si poteva organizzare una rassegna di cinema all'aperto proiettando qualche vecchia rappresentazione all'Arena.
Si poteva fare molto di più, al di là delle mostre che pochi andranno a vedere, degli "eventi" che pochi frequenteranno. Si doveva coinvolgere la città e attirare i giovani, creando un atmosfera internazionale.
Va beh, pazienza. Sarà per il prossimo centenario. 

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